Festeggiare 9 anni

Prima di tutto i ringraziamenti, adesso che abbiamo finito di festeggiare i (primi) 9 anni di libreria.

Grazie a tutti quelli che sono venuti, ritagliandosi un po’ di tempo nel loro caotico lunedì; a quelli molestati dal Libraio con gli Occhiali per avere un selfie assieme; a quelli che hanno scritto, non potendo venire; a quelli che magari non vivono qui, ma ci conoscono e ci seguono, e ci hanno fatto gli auguri; a quelli che sono venuti nei giorni successivi.
Non è stata una celebrazione, non voleva esserlo e noi non siamo nemmeno tipi da farla: nei nostri video ci avete visto con le misè più improbabili, facendo le scenette più imbarazzanti possibili.
Non abbiamo paura della vergogna, ma rifuggiamo la pomposità.
Non ci sentiamo nobili sacerdoti della Cultura, e forse ha ragione uno de nostri giovani clienti a definirci allegri commercianti.

Vendiamo libri, e ci piace farlo.

Come ci piace portare, in questa sonnecchiosa città, scrittori e scrittrici, famosi od esordient: chiunque abbia qualcosa da raccontare, un’idea, una visione del mondo o della letteratura da condividere con noi e con voi.
“Sembra di essere a un pranzo di nozze” ci ha detto quest’estate Becky Sharp a margine della presentazione della sua deliziosa Penelope Poirot, perchè la nostra libreria, grazie a voi, è così: rumorosa, un po’ incasinata, allegra, piena di gente.
E festeggiare 9 anni assieme non è stato molto diverso.

C’erano amici, parenti, e conoscenti, ma nessun cliente.
Perchè quando, di chi viene a comprare i libri da te sai il nome ed il cognome, gli acciacchi e gli hobby, il mestiere e le idionsincrasie, e tutti quei piccoli dettagli che rendono unica una persona, allora la definizione di cliente va stretta.

C’era Filippo, e c’era Mary. Sono passati Mancini, Federica e la Palma. C’era Valentina e Nicola, e poi Sara, Alessandro, Elisabetta, Stefano, Beatrice, Romano, Roberta, la Ila ed il Vals, l’Elisa… e tanti altri che sono sfuggiti al momento del selfie.
E c’erano libri, chiacchiere, alcool, risate, cibo: allegria, insomma.
Non sappiamo quanto sia la vita media di una libreria.
Può essere così tanto che, parlando di loro, si fa seguire l’aggettivo storiche. E allora si sottende generazioni di librai, magari tutti della stessa famiglia, aneddoti, avventori invecchiati cogli anni che ricordano quando lì compravano i primi libri con le prime paghette.
Oppure può essere breve: un sogno bellissimo, intenso, illuminante che non è riuscito a sopravvivere, che è naufragato sugli scogli delle tasse, delle spese varie, del “si sa che gli italiani non leggono”, del generale disinteresse della Politica per la Cultura (a meno che questa non si metta a suonare il piffero per la Rivoluzione” come scriveva Vittorini; cioè non faccia l’ancella servizievole della Politica) e, nei tempi più recenti di Amazon e della concorrenza sleale del web.

Non sappiamo quanto sarà la vita della nostra libreria, ma sappiamo che saremo sempre così, come la Libreria Nuova Avventura è stata fin da quel novembre 2008 in cui Caterina l’ha inaugurata.

E sappiamo anche che vi aspettiamo fin d’ora il 20 novembre 2018: mica vorrete perdervi la festa per i primi 10 anni, vero?!

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