Non è facile raccontare cosa è stato quest’anno il Salone del Libro di Torino 2018. È sempre un’esperienza così totalizzante, frenetica, che va a abbracciare molteplici aspetti della nostra vita professionale come librai, ma anche di quella personale, che c’è un po’ la paura di non riuscire a dare spazio in maniera giusta a tutto.
Quest’anno siamo saliti con un programma abbastanza chiaro, che doveva andare a coprie ambedue gli aspetti: per quanto la sovrabbondanza di incontri (problema riscontrato anche a Tempo di Libri, per quanto mi riguarda), presentazioni ed occasioni formative fosse estremamente allettante, frutto sicuramente di un desiderio di andare a soddisfare tutti i palati, anche i più esigenti, noi non eravamo lì per quello.
Al Salone del Libro di Torino sono presenti un po’ tutte le case editrici italiane, grandi e piccole e negli stand c’è occasione di incontrare non solo gli autori, ma anche gli editori in persona, gli addetti stampa, i direttori commerciali.
E per una piccola libreria come la nostra sono basilari i rapporti lavorativi (ma anche e forse soprattutto umani) con coloro che sono ai due estremi della filiera editoriale: gli Editori da un lato, e i lettori, coloro che tutti i giorni entrano da noi per fare due chiacchiere, chiedere un parere, dare un giudizio, dall’altro.
Per questo avevamo una fitta agenda di incontri. Abbiamo parlato di aspetti tecnici ed economici: per quanta poesia si possa fare, le librerie indipendenti sono dei pubblici esercizi e bisogna sempre avere un occhio attento ai conti.
Ci siamo fatti un po’ aggiornare sulle future pubblicazioni e sul catalogo editoriale: esistono e vengono fatti in molteplici eventi dalle case editrici per presentare i nuovi libri e le nuove collane, ma sono quasi tutti a Milano, e a noi non è possibile presenziare.
E poi volevamo ringraziare; sembra una banalità, ma non lo è. Quando ti arrivano tra le mani libri belli, ben fatti, o semplicemente appassionanti, anche per noi è più facile, ed il lavoro ci dà maggiore soddisfazione. Per questo tenevamo particolarmente a incontrare alcuni editori per dire loro “grazie, è bello e ci fa piacere poter presentare ai nostri clienti i libri che voi avete pubblicato.”
E poi naturalmente c’è sempre il piacere e la gioia di incontrare colleghi e persone che fanno il tuo stesso lavoro (o vi orbitano intorno) che per tutto l’anno incroci solo sui social: siano essi altri librai o libraie talentuose, autori che non vedi dall’ultima presentazione fatta in libreria, blogger che segui con piacere perchè hanno gusto e competenza.
Abbiamo intravisto, di corsa, Alice Basso, Giampaolo Simi e Mirko Zilahy: che bello poterli salutare dicendo loro “A presto”, perchè tra non molto verranno a presentare i loro nuovi libri da noi. Abbiamo rivisto Francesca Anzalone, e nell’inedita veste di barista! Abbiamo avuto la conferma che quando si tratta di mettere le gambe sotto al tavolino Paolo Longarini non si tira mai indietro! Abbiamo dato un volto ed un nome (ciao Chiara!) alla grafica dietro la nuova edizione dei grandi classici della letteratura di Bompiani, collana che ci ha subito affascinato. Abbiamo incontrato due brillanti, intelligenti, preparate spacciatrici di libri e di cultura: I Calzini Spaiati e Nuvole d’inchiostro.
E poi siamo riusciti a incontrare finalmente la scrittrice Francesca Diotallevi, con cui l’anno scorso avevamo avuto un delizioso e completamente surreale siparietto allo stand Neri Pozza. E, in un certo senso, anche con lei ci siamo detti “A presto!”
E ci siamo comportati da matti come nostro solito, cercando di fare delle recensioni in diretta dagli stand del Salone del Libro di Torino, nonostante la calca ed il rumore, spesso davanti agli sguardi perplessi o stupiti di coloro che passavano. Ne abbiamo fatto quattro, quelle che vedete in questo post: ne avremmo volute fare di più, ma in certi stand c’era così tanta gente che abbiamo dovuto rinunciare!
Infine tra le cose belle di questo Salone del Libro di Torino 2018 c’è sicuramente stato il ritorno: sprezzanti del pericolo e della vergogna (come nostro solito) sul treno alla stazione di La Spezia abbiamo mandato i saluti a Martino, il direttore editoriale di CasaSirio, la casa editrice che pubblica le storie che proprio non puoi smettere di raccontare, impegnato nel tour delle librerie italiane per il Neverending Tour.
Infine, appena rientrati, riaperta la libreria, abbiamo avuto l’ultima bella sorpresa: tante persone, tanti clienti, tanti amici, sono passati a chiederci come ci eravamo trovati al Salone del Libro di Torino, cosa avevamo fatto e visto, se ci era piaciuto, che spunti abbiamo colto.
Ed è così bello essere il tramite tra i due capi del mondo editoriale, lettori ed editori.