Lamentation di Joe Clifford, pubblicato da CasaSirio, è ambientato in un luogo gelido ed ospitale, dove nevica e tira vento, all’ombra del monte Lamentation, nella città di Ashton. Qui vivono due fratelli, due sconfitti dalla vita: Jay, il fratello minore, era quello intelligente, quello che aveva le carte in regola per lasciare alle spalle l’abbruttita provincia. Ma perde, non riesce a stare lontano da Ashton, e vi torna, come dice lui stesso, con lo stesso spirito del contadino che resta fermo al suo campo nonostante ogni anno ottenga un raccolto sempre più povero e sempre più misero.
E poi c’è Chris, il fratello maggiore: se Jay è stato sconfitto dalla vita, verrebbe da dire che Chris nemmeno si è qualificato per questo campionato. È un tossico, da sempre uno sbandato senza arte nè parte, un uomo che si fa di metanfetamina e vive alla giornata. Lamentation di Joe Clifford racconta anche questa parte degli Stati Uniti, quello degli sbandati, degli emarginati, dei tossici:
Osservai la fauna di sbandati. Chiamarli barboni sarebbe stato ingiusto ma di sicuro elevarli a rango di cittadini era difficile. […] Vagabondi che percepivano il sussidio e vivacchiavano in uno degli innumerevoli motel della zona, in attesa del prossimo assegno statale con cui si sarebbero comprati abbastanza droga da mandare a fare in culo tutta quella disperazione, almeno per un altro po’. Erano anime perse, alcolizzati e ragazze spiantate, gente di cui ci si dimentica in fretta e che viene rimpiazzata altrettanto rapidamente. […] Non riusciva a concepire come qualcuno potesse tollerare anche un solo giorno di quella vita, figuriamoci anni. Eppure era il modo in cui mio fratello aveva passato la maggior parte della sua esistenza.
Jay ha avuto un figlio dalla sua fidanzata storica, Jenny, ma lei lo ha mollato anche perché non ne può più di un compagno che cerca in qualche maniera di aiutare un fratello così problematico. A un certo punto in Lamentation di Joe Clifford Jay viene aggredito alle spalle di notte: qualcuno gli dà un colpo in testa e lo lascia per terra, svenuto e sanguinante. Quando arriva la polizia Jay esclude sia stato Chris: sarebbe potuto di certo entrare a casa sua per rubare qualcosa per comprarsi la droga, ma non l’avrebbe mai picchiato e lasciato lì in quelle condizioni. Capiamo che i motivi di Jenny per non volere Chris nella loro vita e in quella del loro bambino hanno dei fondamenti.
Quando Chris arriva dicendo che ha iniziato un nuovo lavoro (con un altro tossico suo amico come socio) di pulizia di vecchi computer prima di rottamarli e che ha trovato qualcosa che può far crollare le fondamenta di Ashton Chris lo liquida pensando sia il solito mitomane. In fondo è un drogato, uno che si fa di metanfetamina, soffre di psicosi e di complessi di persecuzione. Invece poi il socio viene trovato morto in un canale di scolo vicino ad un motel dove battono ragazzi in cerca di una dose e vivono altri drogati, e naturalmente tutti pensano che il colpevole sia Chris. Che oltretutto aveva avuto un alterco con il defunto.
Solo Jay lo crede innocente: nonostante non si faccia illusioni sul fratello, e un po’ lo odi per essere sempre stato un problema, lui sa che fondamentalmente è onesto, o comunque non è un assassino.
Quel tipo di violenza non gli apparteneva. Però aveva un talento unico nel mandare a puttane qualsiasi situazione, gli riusciva così bene da averci costruito soprattutto alla vita. Questa però era la tempesta di merda perfetta: la cosa sbagliata, detta al momento sbagliato, sentita dalla persona sbagliata, il tutto amalgamato dalla peggiore circostanza possibile. Mio fratello aveva minacciato di ammazzare un uomo che era morto. Dovevo trovarlo prima che fosse troppo tardi per dargli una mano.
Lamentation di Joe Clifford è un giallo, ma non solo.
Possiamo dire che è un giallo perché effettivamente c’è un morto e c’è qualcuno che indaga per scoprire la verità, ma limitarlo a questa narrativa di genere sarebbe troppo poco. Ha molte affinità con gli hard boiled (tant’è che la collana in cui CasaSirio lo pubblica è I Riottosi) perché è pieno di violenza, scazzottate, droga, aggressioni, inseguimenti.
Tutti questi elementi arriveranno ad un crescendo, ad un finale diverso da come uno se lo aspetta, lasciandoci sorpresi perché la storia prende una piega abbastanza inaspettata.
Però Lamentation di Joe Clifford è qualcosa in più. È un libro che parla anche dell’amore.
Quello tra fratelli, perché effettivamente Jay vuole bene a questo fratello disgraziato, tanto quanto Chris ne vuole a lui e, nel suo modo strano e deviato, da drogato all’ultimo stadio, lo dimostrerà.
Parla dell’amore romantico, quello tra Jay e Jenny, la fidanzata che l’ha lasciato ma che non ha mai dimenticato.
E parla anche dell’amore verso i luoghi della propria infanzia: Jay detesta Ashton eppure in qualche maniera vi è legato e non riesce a buttarseli alle spalle, nel bene e nel male.
Tre motivi per leggere Lamentation di Joe Clifford?
Prima di tutto perché è un bel romanzo, duro e teso, che ti tiene incollato allepagine, come è normale in questo genere di letteratura.
Poi perché un grande romanzo sugli affetti familiari, anche se vissuti in modo disfunzionale.
Terzo motivo perché a tutti quanti noi è capitato di vivere, o di tornare, nella città dove siamo cresciuti ed avere davanti, seppure mutato dagli anni, il microcosmo della nostra adolescenza e dell’infanzia, da cui in un certo senso non si fugge mai.