Notte inquieta di Albrecht Goes, pubblicato da Marcos y Marcos, è prova lampante di come il catalogo di questa casa editrice sia ricco e variegato.
Puoi trovarci un romanzo porno-rock come L’inferno è vuoto di Giuliano Pesce, uno porno/lsd come L’uomo dei dadi di Luke Reinhard, gialli che fanno il verso al giallo classico come quelli di Becky Sharp, oppure anche un bellissimo romanzo storico sulla nascita della Fiat quale Quando l’automobile uccise la cavalleria di Giorgio Caponetti.
In questo grande e variegato catalogo ci sono poi piccole opere profondamente raffinate e struggenti come Notte inquieta di Albrecht Goes.
Albrecht Goes (1908-2000) è stato cappellano militare durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi abbandonare l’abito e dedicarsi interamente alla scrittura. Il romanzo breve si svolge in una notte sola, dove al contempo viene fuori l’umanità delle persone e la disumanità della guerra. Ambientato sul Fronte Orientale nel 1942, è la storia di cappellano militare che deve venire a porgere gli estremi conforti religiosi prima della fucilazione a un condannato a morte. In queste poche ore davanti al cappellano si scontreranno la disumanità di alcuni soldati, perchè ci vorranno anni prima che la sporcizia della guerra esca fuori dalle testa, la fragilità di chi comanda il plotone di esecuzione, alla profonda pietas del cappellano convinto di essere davanti a una guerra ingiusta e sbagliata che non serve a niente.
Bisogna sconsacrare la guerra. Toglierle ogni incanto. Bisogna inculcare nella coscienza umana la certezza di come sia banale e laido questo mestiere di soldato. Che l’Iliade rimanga l’Iliade e il Canto dei Nibelunghi quel che è; ma noi dobbiamo sapere che lavorare con una pala e una zappa è più onorevole che andare a caccia di decorazioni. Dobbiamo dire che la guerra è sudore, pus, orina. Dopodomani lo sopranno tutti e lo sapranno per qualche anno. Ma lasci che passi un decennio e vedremo di nuovo crescere i miti, come gramigna. E allora ciascuno di noi dovrà essere al suo posto, con una buona falce.
Ma alla fine lui è soltanto un cappellano, deve eseguire il suo dovere e al massimo ha solo facoltà di cercare di portare un po’ di di felicità, o meglio, di sollievo alle persone, combattendo la buona battaglia. Pur nella convinzione che questa non sia sufficiente.
non abbiamo responsabilità, abbiamo fatto soltanto quello che ci è stato comandato. Questa è l’amara verità: il sabba delle streghe ci troverà tutti colpevoli, tutti quanti. La nostra colpa è quella di vivere, dobbiamo vivere con questa colpa, poi quando sarà passato tutto questo allora avremo un nuovo dovere da seguire.
Ma in Notte inquieta di Albrecht Goes c’è anche chi vuole dedicarsi solo all’amore. È un soldato mandato al fronte orientale per poi proseguire fino a Stalingrado, dove sa che ha il 5% di possibilità di salvarsi, e vuole passare l’ultima sera della sua vita con la sua amata, un’infermiera. Purtroppo deve condividere l’umile stanza con il Cappellano. Ma davanti all’orrore della guerra questi permette che vinca l’amore e dicendo che deve leggere gli incartamenti sul condannato a morte si estrania, lasciando che il soldato e l’infermiera si giurino 6 minuti d’amore, che vorrebbero essere 6 anni, in quella notte che per loro è tutta l’eternità.
Notte inquieta di Albrecht Goes è un libro delicato, profondo e toccante che va assolutamente letto.