Storia d’Italia ai tempi del pallone di Darwin Pastorin

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Storia d’Italia ai tempi del pallone di Darwin Pastorin, illustrato da Andrea Bozzo e pubblicato da CasaSirio è il libro che risolve un tipico problema natalizio; e non solo a Natale.
Tutti noi conosciamo una figura maschile (un padre, uno zio, un amico, un suocero…) che legge ma non tanto e a cui non si mai sa cosa regalargli pur di evitare ciabatte, profumi e cinture.
Storia d’Italia ai tempi del pallone di Darwin Pastorin è perfetto per risolvere questi problemi.
Darwin Pastorin è un grande giornalista sportivo che ha lavorato due anni al Guerin Sportivo e per vent’anni a Tuttosport, è stato direttore della redazione sportiva di Tele+, successivamente di Stream TV e nel settore Sport di SKY Italia. Sa raccontare il calcio e lo sport con una vena poetica alta e letteraria e in Storia d’Italia ai tempi del pallone ripercorre la nostra storia dal 1949 impiegando una serie di ritratti di giocatori, allenatori e presidenti.
Prendiamo un anno spartiacque come il 1968: ecco come lo racconta Darwin Pastorin parlando di Pietro Anastasi.

Il Sessantotto non fu un anno: fu una stagione, un’utopia, un’esagerazione, una poesia, un urlo, un’immaginazione. Tutto si consumò, infine, sul rogo delle illusioni perdute. Molti in quel periodo divennero consapevoli, adulti, combatterono per un ideale. Ci furono errori, ingenuità, ma quei giovani, quei sognatori ribelli e fuggitivi, per molti versi avevano ragione. […]
La Nazionale italiana di calcio conquistò all’Olimpico di Roma il suo primo, e per ora unico, campionato Europeo, superando nella finale-bis (1-1 nel primo match) la Jugoslavia per 2-0, grazie alle reti di Gigi Riva del Cagliari e di Pietro Anastasi del Varese. Una coppia di attaccanti provenienti da squadre minori: in quegli anni anche questo era possibile.
Pietro Anastasi venne acquistato nel maggio 1968 dalla Juventus, che letteralmente lo strappò dalle mani dell’Inter, grazie ai 660 milioni versati da Gianni Agnelli al patron dei lombardi, Borghi. […] Secondo molte tesi e diverse supposizioni, l’acquisto del catanese Pietruzzu fu una mossa non soltanto tecnica, ma anche politica, di Gianni Agnelli: era un modo per “calmare” gli operai meridionali della Fiat Mirafiori, nel pieno della contestazione, delle rivendicazioni sindacali, del voler abbattere il lavoro a cottimo.

Ecco in quale maniera Pastorin ci ricorda la nostra storia.
Pensiamo al 1982: chi conosce il calcio sa di cosa stiamo parlando. È la finale del Bernabeu, il triplice urlo di Nando Martellini, l’Italia finalmente campione del mondo, e l’ultima volta era stato il 1938. Darwin Pastorin ci parla di Paolo Pablito Rossi,

una delle storie più incredibili e meravigliose del mondo del pallone. Paolo Rossi conobbe la gloria prima al Vicenza dei miracoli e poi al mondiale d’Argentina del ’78, quindi al Perugia delle mille avventure possibili, per terminare nel gorgo dello scandalo del calcioscommesse nel 1980. L’anno del terremoto in Irpinia e della misteriosa esplosione del dc9 dell’Itavia nel cielo di Ustica.

Questo giocatore, portato ai Mondiali da Bearzot un po’ a sorpresa, ha una data di nascita, ma anche una di rinascita:

il 5 luglio 1982, è il giorno della risurrezione di Paolo Rossi. Torna Pablito e segna di testa al 5° minuto, su cross dalla sinistra di Cabrini, ma Sócrates pareggia. Fa gol di nuovo Pablito, su uno svarione della difesa verdeoro, ma il Brasile pareggia con Falcão. Allora Pablito fa tripletta deviando, come un fulmine, una conclusone di Tardelli. […]
La sua fama non conosce confini. E per un po’ gli italiani in giro per il mondo diventano tutti “paolorossi”. Un’estate di felicità, che però si interrompe bruscamente il 3 settembre, quando Carlo Alberto Dalla Chiesa, da qualche mese nominato Prefetto di Palermo dal governo Spadolini, viene ucciso dalla mafia insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.

Il calcio è un grande romanzo popolare e Pastorin in Storia d’Italia ai tempi del pallone ci mostra anno dopo anno, un calciatore o allenatore dopo l’altro, come è evoluta la nostra società ed il nostro mondo.
Se negli Anni Ottanta nasce il Berlusconi presidente del Milan, allora non si può non parlare di Arrigo Sacchi e del suo Milan forte, preciso ma forse non molto fantasioso.

Nel 1964 con la caduta del primo governo Moro prende corpo un mistero italiano, un progetto di colpo di stato che se attuato avrebbe avuto conseguenze tragiche per il nostro paese, ma è anche l’anno di una serie di misteri tra spogliatoi ed analisi mediche, con fialette che vengono scambiate nei laboratori medici proprio quando il Bologna di Dallara sta per vincere il campionato.
Storia d’Italia ai tempi del pallone di Darwin Pastorin, illustrato da Andrea Bozzo e pubblicato da CasaSirio inizia nel 1949 con la Tragedia di Superga e arriva al 2018 quando viene comprato Cristiano Ronaldo e sembra che di nuovo il calcio italiano “rifaccia il botto” come negli Anni Ottanta.
Epilogo è un ringraziamento a due grandi figure della letteratura italiana: Giovanni Arpino e Pierpaolo Pasolini, due scrittori e due intellettuali che riuscirono a raccontare il calcio ed il mondo sportivo come si conviene perchè

“Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. Il cinema non ha potuto sostituirlo, il calcio sì. Perché il teatro è rapporto fra un pubblico in carne e ossa e personaggi in carne e ossa che agiscono sul palcoscenico.”

Storia d’Italia ai tempi del pallone di Darwin Pastorin, illustrato da Andrea Bozzo e pubblicato da CasaSirio è uno splendido libro che racconta con una chiave di lettura diversa dal solito la nostra storia e come siamo cambiati.
Sarà come sfogliare l’album delle figurine della nostra gioventù.

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