Il Salone del Libro 2019? Una grande festa mobile, come diceva di Parigi uno che se ne intendeva!
Ma tutti gli anni lo è: un momento di chiacchiera, scoperta, pettegolezzo, divertimento, socializzazione, incontri, abbracci e sorprese e molto altro.
E allora ve lo raccontiamo come ci viene in mente, senza un filo logico, ma mettendo in fila ricordi, impressioni e sensazioni.
- Torino non è solo una città meravigliosa, ma è anche una città dove si mangia incredibilmente bene! E anche quest’anno il Salone del Libro 2019 è stata occasione per scoprire nuovi deliziosi ristoranti.
- Ritornare bambini riscoprendo il fascino dei giochi da tavola! Anche se non tutti lo sanno, una parte del Salone del Libro è dedicata al gioco: giochi creativi, giochi educativi, giochi intelligenti. Ma non necessariamente per bambini, anche per adulti. Ne abbiamo provati alcuni, ci siamo divertiti come matti e ci piacerebbe tantissimo giocare con voi.
- Tre come il terzo ingresso al Lingotto, aperto quest’anno. È una piccola grande idea, un uovo di Colombo che ha reso molto più semplice accedere al Salone del Libro 2019. Esci dalla stazione di Torino Lingotto, prendi una passerella che attraversa un binario e poi un campo incolto, fai 50 metri e sei già arrivato all’ingresso.
Sono questi piccoli accorgimenti logistici che rendono la vita più facile a chi vuole accedere al Salone del Libro: ottima pensata organizzativa!
- Quattro sono le ore in treno che noi impieghiamo per arrivare da Marina di Carrara a Torino. Potremmo prendere la macchina e risparmiare tempo. Indubbiamente. Ma alla fine del Salone del Libro 2019, esattamente come tutti gli anni, i nostri piedi sono distrutti e la stanchezza fisica si fa pressante.
Quindi nulla di più sicuro e comodo che salire sul treno. Fosse poi anche un po’ più veloce… Vabbè, aspettiamo con impazienza il giorno che sarà pronto il Terzo Valico e da Genova a Torino basteranno 45 minuti. - Al Salone del Libro ci sono bellissimi incontri, tantissimi incontri, incontri stimolanti, incontri con grandi autori che tu vorresti proprio incontrare. Ma ci sono anche delle file sterminate e lunghissime che ti fanno desistere.
- A proposito di file… nonostante ci fossero tre ingressi quest’anno (vedi punto 3), quelle per accedere al Salone del Libro 2019 erano molto, molto lunghe. Ma uno dei lati belli di essere libraio è poter usufruire delle corsie riservate per gli addetti ai lavori… così non abbiamo aspettato un’ora sotto il sole per entrare.
- Il Salone del Libro è quel posto in cui fai la fila per il bagno (lunghissima anch’essa) e ti trovi davanti Marco Travaglio.
- È sempre un’emozione associare un nome a un volto, incontrare per la prima volta l’editore che ha creduto tanto in quel libro che hai letto, che ti ha entusiasmato e che ti dà gioia fare conoscere. E quindi vendere, perché alla fine siamo tutti (editore, distributore, autore, libraio, nel mondo del commercio). È bello anche perché lo puoi vedere in faccia e dirgli avete pubblicato una cosa bellissima.
- A noi piace raccontare i libri che ci sono piaciuti. E quanto è bello (vedi il punto precedente) magari farlo davanti agli stand, magari in presenza dell’editore o del direttore editoriale. Quest’anno volevamo raccontarvi: Vento in scatola, Sellerio; La mia meravigliosa libreria, Lindau; La versione della cameriera, NN Editore; Chi è fascista?, Laterza; Bugiarda, La Giuntina.
Ecco, se guardate sul nostro canale youtube, non troverete le registrazioni di queste recensioni in diretta. Grazie freddissimo maggio 2019, che ci doni temperature novembrine e laringiti che zittiscono anche i libri più ciarlieri. - Questo Salone del Libro 2019 è stata occasione anche per dire grazie. Vi abbiamo raccontato che siamo stati Tribuk 2019, occasione per gli editori di raccontarci le loro novità, le collane, i titoli su cui puntano. In questa occasione la Emons ci ha fatto conoscere Brigitte Glaser e la sua cuoca Katharina Schweitzer: deliziosi gialli che comprendono anche le ricette ed i menù che vengono citati. E sono proprio belli, e tanto apprezzati dai nostri clienti.
Potevamo forse non passare dallo stand di Emons e dirglielo? - Fare la fila per incontrare l’autore che conosci, che vuoi conoscere, che conosci solo tramite social e dirgli: allora, quando ci vediamo da noi per presentare il tuo libro?
- I librai, si sa, sono gente che si ingegnano a fare qualsiasi cosa. Il Salone del Libro 2019 è stato anche quello dove il Libraio con gli Occhiali ha dato sfoggio della sua perizia manuale. Se sei allo stand della Hoepli, libreria e casa editrice di oltre un secolo e mezzo di vita, e stanno organizzando un bell’aperitivo con vino rosso, cracker, piccoli taralli, e serve qualcuno che affetti uno squisito Salame Gentile di Cavazzuti…
Come sia entrato al Salone del Libro non ci è chiaro, come ci fosse anche un attrezzo apposito per affettarlo nemmeno, ma alla fine il sabato pomeriggio allo stand Hoepli è stato rallegrato con un po’ di sapore di Emilia. - Il Salone del Libro mantiene anche un certo clima da festa di paese. Prendi la metropolitana e vedi librai che conosci, ti imbuchi in un aperitivo e incroci una autrice che hai presentato, giri uno stand e sbatti contro quell’addetto stampa con cui vi siete scritti…
Sembra quasi che nei 60.000 mq del Salone del Libro 2019 ci siano concentrati tutti quelli che appartengono al folle mondo del libro. - Incontrare editori che col tempo sono anche diventati cari amici, guardarli dolcemente negli occhi (questo ovviamente lo ha fatto la Libraia) e dirgli: “Ma il prossimo anno riesce a farmi entrare alla festa della Holden?”
- Pensare di fare follie alla sera ma vuoi la stanchezza, vuoi la cucina torinese (vedi il punto 1), finire spiaggiati a letto alle undici di sera in compagnia… di una brocca d’acqua.
- A 300 km da casa riuscire finalmente a incontrare librai che vivono e lavorano abbastanza vicini a noi, e che conoscevamo solito tramite social. Finalmente al Salone del Libro 2019 ci siamo trovati con i colleghi di Lucca Sapiens, deliziosa libreria “specializzata in lettori” in borgo Giannotti.
- Scoprire titoli e case editrici che ti erano sfuggiti. Inevitabile, quando in Italia ogni escono circa 6000 novità editoriali.
- Godersi la bellezza di certi stand. Molte case editrici arredano i proprio stand per esprimere al meglio la propria filosofia, il proprio stile, il proprio modo d’essere.
Quest’anno secondo noi il più bello è stato quello di Ippocampo. Era un lussureggiante giardino che si ricollega alla loro edizione, appena uscita, de Il giardino segreto. Un gioiello di rara bellezza, arricchito da sorprendenti pop-up, mappe, porte e chiavi nascoste, lettere segrete. - Passeggiare senza meta tra gli stand, fare shopping per portare qualche regalo a casa, sedersi per ascoltare una conferenza, guardare con leggerezza i libri esposti e, almeno per mezz’ora, smettere di essere librai per tornare ad essere solo normali lettori.
2 pensieri su “19 cose sul Salone del Libro 2019”
Mi è venuta voglia di andare al prossimo Salone del libro. Non sono editore, non sono libraia ma vorrà dire che andrò come semplice lettrice.
Sono contento, è sempre una bella esperienza.
Anche come lettore!
E c’è una vastissima area pesanata appositamente per bambini e ragazzi, con tante belle cose ed esperienze che possono fare 🙂
Allora spero il prossimo anno di vederti!