Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen

Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen, è pubblicato da La Giuntina nella loro collana Israeliana.
La Giuntina è una casa editrice che pubblica letteratura ebraica, come si capisce facilmente dal loro slogan “l’ebraismo a portata di libro.” In Israeliana raccolgono le voci più significative della letteratura israeliana, come quella di Ayelet Gundar-Goshen, giovane autrice che avrà una quarantina d’anni.

Mentre leggevo Bugiarda pensavo che solo una donna, e solo una donna israeliana per giunta, avrebbe potuto avere il coraggio di scrivere un libro simile.

La copertina raffigura un cono gelato in fiamme perché è la storia di Nufar, ragazzina israeliana di 17 anni, che fa la gelataia durante l’estate. Un giorno succede una cosa, che però non voglio dire. Da quell’avvenimento accaduto nei pressi della gelateria dove lavora si snoda tutta la storia, che è la storia di una bugia, la storia di una menzogna.

Nufar dice una bugia, grave, ma questa bugia la fa stare bene, le dà tutto quello che le era mancato fino ad allora: essere al centro dell’attenzione, che sensazione meravigliosa!

C’è però un problema: quella bugia per essere stabilizzata e portata avanti necessita di un’altra bugia, e poi a queste due bugie se ne aggiunge un’altra e poi ancora un’altra… Mano a mano che Nufar diventa famosa e ottiene benefici, psicologici e materiali, le bugie aumentano, e in presenza di sempre più persone.
Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen non è solo la storia di una ragazza che mente. C’è qualcuno sa che ha mentito e allora per gestirne il silenzio Nufar deve continuare con altre bugie, anche sulla sua vita privata. Fino a svilluppare quella che a prima vista, ed in un primo momento, sembra essere una sorta di sindrome di Stoccolma nei confronti di Lavì, che sa la verità e la tiene in pugno.

Mentre leggiamo Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen ci assale l’ansia, la paura e l’angoscia che pervade le giornate di Nufar.

Ogni giorno si chiede se la sua rete di bugie crollerà, cosa fare in quel caso, cosa fare davanti alla sorella, ai genitori e a tutti coloro che la conoscono.
In certi momenti Nufar pensa anche di dire la verità, ma la certezza di essersi spinta troppo oltre la frena.
Non vi dico qual è la causa scatenante di questa serie di menzogne, ma è il motivo per cui ho pensato che soltanto una donna oggi potrebbe scrivere un libro del genere.

Nufar però non è la sola a mentire. Mente Lavì, il ragazzo che sa la verità, anch’esso per rendersi più interessante agli occhi degli altri. Mente, o meglio, simula -forse da tutta la vita, almeno da quando cercava attenzione sfruttando il dolore collettivo dato dall’omicidio di Yitzhak Rabin- Avishai Milner.

La vittima della bugia di Nufar, meteora dello star system, è un giovane spiacevole e viscido, e sarà impossibile nutrire empatia per lui, nonostante se la meriti.

Mente infine anche Raymonde, una simpatica vecchina ottuagenaria. Mente per sentirsi importante, mente per sconfiggere il tempo, la vecchiaia e la solitudine. E la sua menzogna, che la porterà ad incrociare per breve tempo la strada con quella di Nufar, è il motivo per cui ho pensato che solo una donna israeliana avrebbe potuto scrivere una storia simile.
Nonostante tutti mentano, in maniera più o meno grave, sia sul piano morale che su quello legale, noi ci troviamo spiazzati.

Non è possibili assolvere completamente, oppure condannare completamente, i personaggi di Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen.

Tutti coloro che entrano all’interno della rete di bugie di Nufar sono così ricchi di sfumature, di motivazioni e di debolezze da costringere quasi a sospendere il giudizio.
Avishai Milner è odioso, egocentrico e antipatico, e meriterebbe la nostra compassione per quello che gli succede; ma noi non riusciamo a provarne completamente per lui.
Nufar è una bugiarda plateale che costruisce una rete infinita di menzogne, e ci dobbiamo augurare di non essere mai vittime di una ragazza come lei; eppure non riusciamo mai a condannarla in maniera netta.

Bugiarda di Ayelet Gundar-Gosheni fa pensare a Il crogiuolo di Henry Miller, testo teatrale incentrato sul processo alle streghe di Salem, e sulle menzogne che lo avviarono.

Anche Nufar mente e continua a farlo quando si accorge che questo le dà importanza, quasi incurante delle sue azioni.
Quasi, perchè dentro di sè pensa tutti i giorni cosa succederebbe se smettesse, se dicesse la verità. C’è un’ansia che la rode e che diventa nostra, che piano piano penetra in noi.
Leggere del comportamento di Nufar è come guardare una macchina che piano piano, ma incessantemente, si dirige verso un dirupo.
Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen, edito da La Giuntina, è un romanzo ambientato oggi, e per questo si citano i reality show, il mondo dorato degli influencer, i social media. Ma è anche una storia universale, e se noi togliessimo questi riferimenti, la stessa vicenda ambientato in Israele nel 2018 potrebbe svolgersi in Germania nel 1995 o nel Suriname nel 1970.

Tre motivi per leggere Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen, edito da La Giuntina?

Il primo è sicuramente la scrittura, fredda e asciutta e affilatissima come una lama. Una storia simile non è fatta per divagazione e chiacchiere, la tensione è mantenuta da una prosa che va dritta al punto, sia nel raffigurare le azioni che nel raccontare i sentimenti e le riflessioni dei personaggi.
Il secondo è il tema, perchè il nostro rapporto con la menzogna è un tema universale. È capitato a tutti di mentire traendone profitto e tutti quanti almeno una volta nella vita ci siamo trovati a portare avanti altre menzogne per non smentirci. Ma come ci comporteremmo se da queste dipendesse anche il benessere di altri?
Terzo è sicuramente la capacità profondissima di Ayelet Gundar-Goshen
di comunicare l’ansia della protagonista e dei coprotagonisti al lettore. Nella lettura entriamo in una sintonia perfetta con Nufar fino a provare quei sentimenti che ella stessa prova.

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