Per raccontare la trama di Redenzione di Chiara Marchelli pubblicato da NN Editore c’è la tentazione di farlo come l’avrebbe fatto anni fa Carlo Lucarelli in Blu notte.
“Siamo a Volterra, è il primo luglio 2019. Un uomo e il suo cane per tartufi incappano in qualcosa in un fosso, ma non è un tartufo: è una donna morta e sfigurata. Chi è quella donna? Cosa ci faceva lì, appena fuori Volterra? Lo scopriremo poi, ma facciamo un piccolo passo indietro.
È il 2 giugno 2019 e una macchina sta arrivando a Volterra, ridente cittadina toscana famosa per i reperti etruschi ma soprattutto per uno dei più grandi manicomi del Centro Italia, oramai un rudere abbandonato. Volterra sta per essere luogo di vacanza per un intero mese di Giorgia Sala 46, quarantasei anni, milanese. Chi è Giorgia?
Aspettiamo a parlare di lei, facciamo un passo ancora indietro nel tempo. Siamo nel 1964 e una donna scrive lettera accorate ai genitori mentre è rinchiusa nel manicomio di Volterra.
Che relazione lega queste tre donne? Cosa dovrà scoprire il comandante dei carabinieri Maurizio Nardi?
Questa è una brutta storia che succede a Volterra.”
Ho scelto questo attacco un po’ inconsueto perché quando mi è arrivato il libro, il cui sottotitolo è “La prima indagine di Maurizio Nardi” ho pensato: ma guarda, NN inizia a pubblicare dei gialli seriali, che strano!
E invece no.
Questo non è un romanzo di genere, come si dice.
Questo è uno splendido viaggio accorato e doloroso nella follia, nel dolore e nel senso di morte che ci portiamo dentro.
Io l’ho iniziato a leggere un mercoledì mattina, in una delle ultime giornate in cui potevo stare in spiaggi, e l’ho divorato in due giorni perché non riuscivo a smettere.
Redenzione di Chiara Marchelli pubblicato da NN Editore ha sicuramente la trama del poliziesco: senza aggiungere nulla a quanto si legge sulla seconda di copertina, a Volterra c’è un omicidio e successivamente qualcuno scompare. Il comandante dei carabinieri Maurizio Nardi deve indagare sia sull’omicidio che sulla scomparsa.
Come ne I cieli di Philadelphia di Liz Moore pubblicato da NN Editore le prostitute uccise erano la struttura che permetteva di indagare sui sentimenti di dei sorelle, così le indagini di Maurizio Nardi procedono passo a passo con la scoperta della personalità delle protagoniste.
C’è Rita, che viene chiusa nel manicomio di Volterra nel 1964. C’è Giorgia, che cerca solo di stare tranquilla prendendosi un mese di vacanza da Milano. E poi c’è Malina, che è tornata a Volterra dopo anni.
Queste tre figure femminili lottano contro i propri demoni, uno dei quali è l’anoressia. Come si legge leggere sulla seconda di copertina “Giorgia confida a Malina un passato di anoressia e la fine di una storia d’amore.”
Giorgia voleva rendere la sua vita perfetta scomparendo, tenendo tutto sotto controllo a partire dal corpo. Malina ha un passato doloroso alle spalle: rita, chiusa nel manicomio, ha in sè qualcosa che turba la famiglia e la società italiana degli Anni Sessanta.
Queste tre donne, e anche quella che viene uccisa, sono la maniera con cui Chiara Marchelli va a indagare l’animo umano.
Invece le indagini vere e proprio sono affidate a Maurizio Nardi, una delle due figure maschili di questa storia. Il comandante dei carabinieri deve capire cosa è successo, ed è un po’ anche lui un cane da tartufo, come quello di Cece che all’inizio trova il primo cadavere. Nardi cerca di risalire alla verità più con l’intuito che con i mezzi scientifici: le sue armi sono la mezza parola detta al momento giusto, il mollare la lenza per poi tirarla di colpo, il fare il vago senza perdere d’occhio la preda, per scoprire chi ha ucciso quella povera donna e poi per risolvere il rapimento.
L’altra figura maschile è il padre della donna scomparsa, uno spettro silenzioso e dolente tenuto in piedi soltanto dalla speranza.
In Redenzione di Chiara Marchelli pubblicato da NN Editore è eccezionale la scrittura dei sentimenti che muovono queste persone.
Non c’è solo il dolore, palpitante e straziante, dentro le protagoniste.
Sotto questo, come brace sotto la cenere, si muove un desiderio di morte, di controllo e di possesso che piano piano le erode.
Redenzione di Chiara Marchelli pubblicato da NN Editore è stata veramente una grandissima scoperta, una meravigliosa lettura che mi sono “bevuto” perché volevo capire cosa sarebbe successo e perché le protagoniste sono donne realmente indimenticabili.
Se “indimenticabili” è uno di quegli aggettivi che si trovano un po’ troppo spesso sulle fascette che accompagnano i libri, allora diciamo che in questo libro ci sono delle figure di donne così acuminate che ti entrano dentro come un coltello, che scavano e ti fanno male.
Libri così non capita tutti i giorni di leggere.
Tre motivi per leggere Redenzione di Chiara Marchelli pubblicato da NN Editore?
La prima è per immergersi in una Toscana cupa e gotica, dove sullo sfondo ci sono ruderi di un manicomio e ancora risuonano le urla per le aberrazioni che vi accadevano. Questa Toscana abbastanza inusuale, per così dire, da leggere è la stessa che fa da sfondo a Ossigeno di Sacha Naspini.
La seconda è sicuramente per il concerto di voci femminili -spaventate e dolorose- che non si può non ascoltare e che ti restano dentro.
Il terzo motivo è perchè davanti a queste donne c’è un uomo buono che cerca di svolgere al meglio con un fortissimo senso dell’etica il proprio lavoro.