Un trasloco e una libreria che si ingrandisce

Il 16 ottobre, il 22 novembre, il 26 novembre

Si parla delle librerie che chiudono.
Troppe.
Si parla delle librerie che aprono.
Per fortuna ce ne sono ancora.
Si parla delle librerie che si reinventano, che creano esperienze, che si distinguono.
Ma non si parla quasi mai di quando una libreria si ingrandisce e cambia forma. 
Diciamo che non fa storytelling come una chiusura sofferta o una apertura festosa, però un trasloco vuol dire tante cose.

Ma non tutte le librerie chiudono. Noi, ad esempio, ci siamo ingranditi.
Per i 10 anni della Libreria Nuova Avventura abbiamo fatto una follia.

Come certi che quando compiono 50 anni si comprano la spider, oppure vanno a fare bungee jumping, noi, in completa controtendenza con tutto ciò che sta succedendo nel mondo librario, abbiamo deciso che era il momento di avere una libreria più grande.

Il 16 ottobre, il 22 novembre, il 26 novembre
Il 16 ottobre, il 22 novembre, il 26 novembre

Per noi il trasloco ha significato principalmente una cosa: realizzare un desiderio che avevamo da anni, e cioè di poter ospitare più editori, avere più libri e poter fare le presentazioni da noi.Ora possiamo accogliere più clienti.
Per le presentazioni invece, il 2020 non è stato un anno favorevole, ad usare un eufemismo.
E ci sono anche tanti aspetti materiali e logistici che i più ignorano.

Ingrandire e traslocare una libreria significa anche burocrazia, carte, appuntamenti in banca, domenica all’Ikea e tanti, tanti conti da fare quadrare.

Dopo mesi di trattative, incontri, aspettative e speranze, il 16 ottobre 2019 abbiamo potuto annunciare ufficialmente che ci saremmo trasferiti. Il 23 novembre abbiamo iniziato il trasloco, il 26 lo abbiamo finito e domenica 1 dicembre abbiamo inaugurato. Quaranta giorni dove al lavoro quotidiano si sono affiancati pensieri, dubbi, preoccupazioni, incertezze ma anche tanta energia.
Proviamo a raccontarveli qui di seguito.

  • A come “Avete cambiato qualcosa?”
    La libreria di prima era 35 metri quadrati, bagno compreso, aveva i muri grigi, era illuminata da 5 plafoniere ed era piena di angoli e spigoli. Quella attuale è circa 70 metri quadrati, bagno e magazzino compreso, ha i muri bianchi, è illuminata da 5 plafoniere, 3 neon, 2 lampadari a 3 braccia, e si compone di due ambienti rettangolari.
    Voi non vi immaginate quante persone sono entrate, si sono fermate sulla soglia perplesse e hanno chiesto: “Avete cambiato qualcosa?” 
  • B come Banca
    Ciao Banca, ogni mese per un po’ di tempo verrai a bussare al nostro iban. Non volertene a male, ma non vediamo l’ora che questo rito finisca il prima possibile.
  • C come Casa
    Vorremmo dire che la libreria è casa per i nostri clienti e per chi ama i libri, ma se ci conoscete sapete che le svenevolezze gratuite ci danno il diabete.
    Spostarci in un fondo più grande e ristrutturarlo è stato esattamente come traslocare in una casa nuova. Bisogna vagliare i preventivi, cercare elettricisti e muratori, decidere cosa fare subito e cosa rimandare, se usare mobili nuovi e come riutilizzare i vecchi, contenere le spese e comprare quello che serve. Vuol dire impiegare un sacco di tempo ed energie, mentali e fisiche.
  • D come “Dove lo metteremo?”
    Quanti ti sposti in un nuovo fondo, più grande, devi per forza pensare a come vorrai disporre le cose, e non è per nulla facile! Dove mettiamo la parte bambini, espandendola? Continuiamo a dividere le novità di narrativa per casa editrice, oppure per generi? Che facciamo dei tascabili, li teniamo come sono o gli diamo più spazio? E nel caso, possiamo mettere a catalogo tre metri lineari di scaffali in più per i tascabili? Dobbiamo fare saltare fuori spazio per nuove case editrici! Come distribuiamo la saggistica? 
    Anche in questo il nostro trasloco è stato simile a quello di chi cambia abitazione: dove mettiamo il divano nuovo? E il trumeau di nonna? Dobbiamo ricavare più spazio per gli armadi! E proprio come in un trasloco, non è detto che le soluzioni scelte poi siano quelle definitive. Bisogna viverla, la nuova libreria, per capire cosa va bene e cosa no.
  • E come Esperienza
    L’esperienza è tutto nella vita, soprattutto in fatto di traslochi e allestimenti. Il primo nel 2009 con l’apertura a Carrara. Il secondo nel 2013 quando da ci si sposta a Marina (e la Libraia aveva appena partorito). Nel 2019 quest’altro. Riempire tre librerie diverse per forma e posizione in dieci anni: ora basta!
  • F come Fine
    “Ce la caviamo in fretta, guarda! Dopo un giorno siamo quasi a metà. E dire che sembravano molti di più i libri!”(sabato sera, 23 novembre).
    “Dai, stiamo già sistemando la parete dei tascabili! Domani si apre al solito orario. Certo, a vederli ora, i libri sembrano ancora tanti” (domenica sera, 24 novembre).
    “Oddio, ma ci sono ancora libri da sistemare!?” (lunedì, ora di pranzo, 25 novembre)
    “Dai, domani mattina finiamo le ultime cose e poi si apre. Abbiamo finito di sistemare i libri?” (lunedì sera, 25 novembre)
    “Va bene, mangiamo un boccone al volo qua sennò questo pomeriggio non apriamo.” (martedì mattina, 26 novembre)
    “Tu apri e stai al bancone, io finisco di sistemare i libri.” (martedì pomeriggio, 15:30, 26 novembre)
  • G come Grazie
    A genitori, padri, madri, fratelli, sorelle, amici e tutti coloro che in un incredibile tour de force da sabato mattina a martedì mattina sono stati con noi ad aiutarci. Senza di loro non sarebbe stato possibile!Libreria_Nuova_Avventura_trasloco2020_1
  • H come “Hai chiuso la porta?”
    Dovete sapere che la distanza dalla porta della precedente libreria a quella attuale è inferiore ai dodici metri. Un tiro di fionda, in pratica. Sabato mattina abbiamo iniziato a inscatolare libri e portarli nella nuova sede, e così abbiamo fatto nel pomeriggio. Domenica mattina è stata la volta del bancone con la cassa (vuota) e il computer.
    Da sabato mattina a martedì, cioè fino a quando nel vecchio fondo era rimasto solo polvere, scatole vuote, viti e roba sparsa da buttare, la Libraia ha detto a tutti, tutti, tutti coloro che provenivano da là. “Hai chiuso la porta?” Fosse mai che a quella distanza siderale un malvivente, non visto, entrasse di soppiatto e ci rubasse un pesante scatolone di libri di cucina o l’espositore delle tisane!
  • I come Illuminazione
    Sembra una cosa semplice, e invece non lo è. Una libreria deve essere ben illuminata: ciò la rende accogliente e favorisce la vendita, dal momento che il cliente solitamente si ferma a leggere. In una libreria più grande ci servivano molte più luci, ma come? Calde o fredde? Diffuse? Dirette? Indirette? E dove posizionarle? Cercare, immaginare e scegliere il tipo di illuminazione è stata una delle cose più complicate.
  • L come Libri
    Belli i libri, meravigliosi i libri, come si fa a vivere senza libri… ma accidenti quanto pesano i libri! Abbiamo inscatolato, insaccato, trasportato e spostato oltre seimila libri. Li abbiamo messo dentro cartoni che poi abbiamo sollevato, posato a terra e svuotato, in carrelli della spesa, ed anche in borsoni ikea (ottima idea suggeritaci da due nostre clienti). Tira giù seimila libri dagli scaffali, spostali, mettili al loro posto: una faticaccia, credeteci!
    Per fortuna abbiamo potuto avvalerci di una personal trainer, docente di ginnastica, che ci ricordava “piegate le ginocchia e non la schiena!” salvandoci almeno da storte, ernie e colpi della strega!
  • M come Mobili
    Casa nuova, mobili nuovi! Rinnoviamo tutto! Ammoderniamo! Rifacciamo tutto!
    Oppure no (passate direttamente alla lettera S per capire perchè).
    Abbiamo tenuto le nostre scaffalature in metallo, che si sono fatte anch’esse tre spostamenti in dieci anni, e che molto probabilmente sono magiche come le scale di Harry Potter. Andavano bene a Carrara, con una libreria di 150 mq su due piani; andavano bene quando eravamo al numero 32 in una libreria di 42 mq; vanno bene adesso che la libreria è di 70 mq. Non riusciamo a spiegarci come sia possibile, ma alla fine come nuovo mobilio abbiamo comprato solo uno scaffale all’Ikea.
    E abbiamo riutilizzato tutto il resto, compreso i dodici cubi kallax (anche loro hanno alle spalle tre spostamenti di sede) che avevamo prima. 
    Non riusciamo ancora a credere a quante cose potessero stare dentro quei 42 mq!
Libreria_Nuova_Avventura_trasloco2020_3
Una sintesi dello spirito con cui abbiamo affrontato spese, decisioni, dubbi, trasloco
  • N come Nuova Avventura
    Dopo 10 anni, un cantiere arrivato a sorpresa che ha oscurato la libreria, la crisi economica, un’alluvione e alla fine una pandemia, siamo ancora qui. La nostra avventura forse non è più tanto nuova, ma è di sicuro resistente.
  • O come Ordine
    In che ordine si mettono i libri? Domanda importante che non ha una risposta giusta. Ci sono librerie che dividono per la narrativa per generi (gialli, rosa, narrativa italiana e straniera) e tengono la saggistica a parte. Altre preferiscono tenere da una parte le novità, e in secondo piano quello che viene chiamato “catalogo”.
    Noi abbiamo preferito non cambiare il sistema rodato negli anni e continuiamo a dividere le novità per casa editrice e il catalogo tutto assieme in una parete a lui dedicata.
  • P come Pavimento
    Se per “una parete grande ci vuole un grande pennello” (e confidiamo tutti voi riconosciate questa citazione!) per una libreria grande e ben illuminata ci vuole un bel pavimento.
    Ma un pavimento bello è anche costoso, e fare un grande pavimento costoso è qualcosa a cui proprio non potevamo pensare. Ci siamo interessati di laminati e parquet, di clinker e nuovi materiali, senza riuscire a venirne a capo. Perchè il pavimento serviva bello, economico, non troppo scuro perchè avrebbe rimpicciolito la stanza e non troppo freddo perchè avrebbe reso l’ambiente poco accogliente. E facile da pulire.
    Impossibile? Invece no! Gaia, una nostra collega che ha la libreria a Spezia, ci ha suggerito un rivenditore a Sarzana. Siamo entrati e abbiamo subito trovato quello che cercavamo! E, visti i complimenti che il pavimento riceve dalla messa in posa, direi che abbiamo fatto la scelta giusta.
  • Q come “Quella statua?”
    È dal 2009 che una statua marmorea (pesantissima! non vi immaginate a spostarla!) di Matthew Spender troneggia in libreria. Dapprima, a Carrara, in una nicchia. Poi, dal 2013 al 2019, direttamente in vetrina. Ora la abbiamo posizionata tra gli scaffali e tutti ci chiedono… se è nuova.  Forse il fatto di averla usata anche come attaccapanni, quando era in vetrina, non la valorizzava abbastanza…
  • R come Ripostiglio
    Una libreria più grande significa che finalmente abbiamo un ripostiglio, e non sapete quanto lo volevamo! È proprio come per le case: serve un posto dove infilare l’aspirapolvere, i cenci per lavare, scatoloni vari, cose che non sai bene dove mettere altrimenti.
    E naturalmente, come in gran parte delle case, tempo due mesi si è riempito così tanto di cose che è difficile entrarci!
  • S come Spese
    Sono tante, più di quanto si possa pensare. Elencandole al volo: muratori, imbianchini, elettricisti, pavimentisti, laminato, vernice, registrazione del contratto di locazione, manodopera, smaltimento inerti, voltura contratto dell’acqua, voltura contratto dell’energia elettrica, nuovi punti luci, nuovi mobili. E meno male che in questo caso non è servita una impresa di traslochi!
    E se queste spese sembrano tante (sì, lo sono!) bisogna aggiungere che i librai guadagnano il 30% sul prezzo di copertina.
    Questo significa, ad esempio che dovremmo vendere 375 copie de La memoria di Babel, oppure 323 di Questone di Costanza, solo per pagare l’elettricista!
  • T come Tappezziere
    In una libreria più grande ci stanno bene delle belle e comode poltroncine. E noi le avremmo, hanno solo bisogno di una risistemata. Quello che manca è solo un tappezziere che le riaccomodi a prezzi contenuti.
    (Poi è arrivata la pandemia, il lockdown, la necessità di igienizzare ogni cosa, e la ricerca del tappezziere è stata spostata al prossimo futuro.)
  • U come Undici
    Sono passati undici anni dalla apertura della libreria, e uno dal trasloco. Gran parte di quello che state leggendo è stato scritto quasi un anno fa. Non subito, perchè abbiamo ufficialmente inaugurato il primo dicembre 2019 e figuratevi se a dicembre, sotto Natale, c’è tempo la sera per dedicarsi alle proprie libresche memorie: si crolla a letto distrutti!
    Ci siamo messi a scriverlo a febbraio, tra una presentazione e l’altra, pensando di celebrare i tre mesi dal trasloco. Ma dal momento che “la vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” ai primi di marzo tirava tutta un’altra aria: 101 giorni dopo tutto quello che vi raccontiamo qui è arrivato il lockdown.
    E di voglia di celebrare e scherzare ne avevamo poca.
    Recuperiamo adessoperchè in fondo anche i nostri racconti sono come certi libri che ci ordinate: magari arrivano in ritardo, ma alla fine arrivano!
  • V come “Vi va bene, allora!”
    Ce lo hanno detto in molti, vedendo che ci siamo ampliati: “Vi vanno bene gli affari, chissà che bei guadagni!” Non è proprio così, in verità. Se guadagnassimo così bene la Libraia si regalerebbe ogni anno una decina di giorni in Irlanda, il Libraio una vacanza in Grecia d’estate.
    Libreria_Nuova_Avventura_trasloco2020_3Invece abbiamo speso (vedi alla voce “B come Banca”) in muratori ed elettricisti.
    La realtà è che le librerie sono negozi come tutti gli altri (anche se a qualcuno non piace sentirselo dire), imprese che sottostanno alle regole del mercato. Per non chiudere bisogna anche investire: bisogna spendere in aggiornamento professionale (come la presenza a Tribuk) e tecnologico (mantenere questo sito, ad esempio). “Bisogna spendere per guadagnare” come forse ha detto Erasmo da Rotterdam: e se avete dubbi sulla citazione vi aspettiamo per vendervi una copia del suo Elogio della follia!
  • Z come Zanca
    Zanca, livella, trapano, avvitatore, zeppe, viti, brugole, bulloni, spessori e rondelle: tutto questo e molto altro è stato usato alla perfezione da “lo sceriffo”! Perchè noi potevamo portare tutti i libri del mondo, ma se non c’era quest’uomo a dirigere, coordinare e risolvere qualsiasi aspetto pratico e materiale, staremmo ancora cercando di montare a squadra le prime scansie.

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