Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore è la storia di Amy, chiamata “Lady Chevy” da “chevrolet”, cui viene comparata la sua stazza: Amy è grossa, grassa e fatta male.
Amy è anche brutta e povera, ed è una adolescente: se state pensando che questa storia è già sfortunata, sappiate che è solo l’inizio. Perché può andare peggio e va peggio.
Amy è un adolescente che vive a Barnesville Ohio, nella ridente Ohio Valley, un paesino di circa quattromila abitanti dove la cosa più interessante è la annuale Sagra della zucca e dove sono tutti poveri e di basso livello, sia socialmente che culturalmente.
A Barnesville vive quella fetta della società americana che viene appellata con disprezzo dalla “bella gente” della costa est della costa white trash, spazzatura bianca.
Ma Amy non solo è brutta, povera, fatta male e vive in un paesino miserabile! La situazione è anche peggio perché a Barnesville hanno trovato dei gas naturali e una multinazionale ha comprato il diritto di estrazione tramite il fracking: vengono usate le acque sotterranee delle falde acquifere per pompare fuori i gas.
Questa ovviamente non è una delle cose più ecologiche e sostenibili possibili, anche se la multinazionale continua a dire che non ha alcun effetto nocivo. E non solo lei, in verità.
Noi odiamo gli ospedali, tutti quegli uomini vesiti di bianco. […]
Non ci fidiamo di loro. Secondo i medici indiani – puntini rossi, non piume – l’intera cittadina di Barnesville soffre improvvisamente di “allergie stagiuonali” e “asma” a causda di una “maggiore concentrazione di polline”. Questa è la loro diagnosi professionale. Non badate, stupidi contadini, alla terra che trema, alla foschia nere a quelle fiamme alte sei metri che bruciano nella notte, non c’entrano nulla. Le falde acquifere sono contaminate. L’acqua è tossica. E ancora non ci capacitiamo dell’aumento di difetti congeniti.
Non c’è bisogno di essere un dottore per capirlo
Amy, la protagonista di Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore, è una adolescente brutta, povera e grassa che vive in un paesino dove la gente si ammala e si sentono esplosioni dovute al grave inquinamento.
Le cose possono andare peggio? Le cose vanno peggio, perché Amy fa parte di una famiglia… conosciuta.
Il nonno, che le vuole tanto bene, era il Gran Dragone della locale sezione del Ku Klux Klan, ad esempio. Quando le regala per i suoi diciotto anni un suo vecchio camioncino perché sia indipendente, Amy seppur contenta si chiede quanti neri morti il nonno ci ha trasportato, su quel camioncino.
Amy è all’ultimo anno delle superiori, vuole andare all’università per fare la veterinaria ed è sostenuta tantissimo dallo zio Tom. Lo zio Tom vuole che lei dimagrisca, che si prenda cura di sé, che si faccia una carriera ed è veramente un parente che le vuole bene. Però è anche un reduce dell’Iraq psicopatico e neonazista che aspetta nel suo bunker l’inevitabile guerra etnica tra bianchi e neri.
E lo zio Tom è probabilmente il parente migliore che Amy ha, poichè la mamma è un donnone obeso e alcolizzato con una vita privata estremamente discutibile.
Le cose possono andare peggio? Certo, le cose vanno peggio perché è innamorata di Paul, che naturalmente non la considera, ma che le chiede di farle da palo in una azione criminosa.
Motore nella vicenda di Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore è la vendetta di Paul nei confronti della multinazionale che sfrutta i gas sotterranei.
Se Amy ha un fratellino nato deforme probabilmente perché le falde acquifere sono inquinate, Paul ha un padre che sta morendo di cancro ai polmoni. E vuole fare un’azione dimostrativa.
È da questo punto in poi che le cose iniziano ad andare veramente male.
Quando sorge il sole, il mondo si espande con forme e colori definiti. Ma ora che lo vedo, vorrei solo che bruciasse come un’edizione morente. Non so cosa mi aspettavo che risolvesse. Pensavo di essere una ragazza in gamba . Avevo pianificato per bene l’inizio della mia vita. E invece mi sono fregata da sola. Ero l’unica che poteva farlo. […]
Penso alla parola “mostro”.
Esco dal bosco. È semplice. Il mio futuro sta per essere inghiottito. Per riprendermelo devo superare la tempesta. Non sono più stupida, basta maledire la sfortuna, l’ingiustizia o il fato come una bambina che frigna […]
Questa tempesta era nell’aria da sempre. Mi stava solo aspettando al varco.
Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore è narrato in prima persona da Amy, che fa qualcosa di veramente sbagliato, non solo dal punto di vista morale ma anche dal punto di vista pratico.
Amy è una ragazza cresciuta in un ambiente terribile: abbruttito, povero e degradato. Non c’è quindi da stupirsi se è diventata una adolescente nichilista.
Per alcune cose Lady Chevy mi ha fatto pensare a Delitto e castigo: Raskol’nikov uccide la vecchia ricca usuraia e pensa che non avrà rimorsi, nonostante abbia tolto una vita. Amy fa qualcosa di sbagliato ma cerca di mantenersi il più razionale possibile e al contempo si domanda perché ciò che sta succedendo la colpisca nell’animo.
Eppure il senso di tormento che prova è principalmente egoistico: la cosa sbagliata che è fatto è tale perchè potrebbe rovinarle il futuro.
Il suo nuovo obiettivo adesso è farla franca per andare via da Barnesville e accedere all’università.
Mentre noi osserviamo la sua strategia ed i suoi tentativi la storia evolve ed entra in gioco un secondo giocatore: è “l’enigmatico agente Hastings”, come viene descritto nella seconda di copertina.
Perchè se tutta la storia è raccontata in prima persona da Amy, la narrazione è inframmezzata da alcuni capitoli dove osserviamo l’agire di questo poliziotto, un uomo tutto d’un pezzo, un buon poliziotto che vuole vedere chiaro su quello che è successo.
Noi potremmo pensare che Hastings sia il buono della vicenda.
Invece non è così, perchè nonostante Hastings rappresenti la legge non c’è niente di buono in lui.
Ma forse non c’è niente di buono quasi in nessuno nella storia di Lady Chevy di John Woods, perchè questo è un viaggio nel nichilismo più totale, e non c’è speranza per nessuno a Barnesville, Ohio. Qui tutti fanno del male perché credono che l’unico modo per sopravvivere sia fare del male, e sopravvivere è l’unica cosa importante.
Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore è bellissimo perché ti mozza il fiato.
Guardiamo questo piano inclinato di sempre maggiore nichilismo, cattiveria e cinismo che percorre Amy nel fare quello che ritiene vada fatto per salvarsi.
E salvarsi vuol dire andare via da Barnesville.
Non si farà fermare da nulla, perché per lei la sopravvivenza è il vecchio adagio “pesce grande mangia pesce piccolo” o “chi spara prima spara due volte” per usare un vecchio proverbio americano.
Non c’è speranza per nessuno, e non c’è speranza neanche quando ci sono i soldi perché i poveri i soldi non sanno cosa farsene, e non li sanno usare verrebbe da dire.
Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore è un libro terribilmente cupo completamente e privo di speranza. Leggerlo è ripensare alla frase di Nietsche (autore che viene citato e amato da uno dei protagonisti della storia) “E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro”.
Chi vive a Barnesville ha un abisso dentro da cui non riesce ad uscire e che lo muove.
Tre motivi per leggere Lady Chevy di John Woods pubblicato da NN Editore?
Perchè NN continua a raccontarci quelle zone meno note degli Stati Uniti. Questa volta tocca all’Ohio e alla Bible Belt, la “cintura della Bibbia” dove secopndo la vulgata corrente ci sono paesini ignoranti arretrati e poveri che hanno votato in massa Trump.
Perché Amy è una adolescente diversa da come ci aspettiamo le adolescenti: è dura e vecchia come un veterano di mille battaglie.
Il terzo motivo è perché il suo antagonista, il poliziotto Hastings, è il poliziotto che noi non vorremmo mai incontrare le dice vi è un bagno nella cupezza che dobbiamo fare per guardare anche in faccia il male che è la mancanza di speranza che cammina tra di noi