I misteri di Mercurio di Emons Edizioni sono una serie di cinque ottimi libri per ragazzi, ognuno dei quali scritto da un autore diverso.
Nell’ordine sono La tempesta di Pierdomenico Baccalario, poi Il prigioniero nella pietra di Daniele Nicastro, L’amore vince tutto di Manlio Castagna, Salire a le stelle di Davide Morosinotto adesso in uscita e, nel prossimo futuro, La luce delle Muse di Giada Pavesi. Tutti sono illustrati da Kalina Muhova.
Ne I misteri di Mercurio di Emons Edizioni i protagonisti sono tre ragazzi che vengono mandati ogni volta nel passato da un merlo nero, il merlo Mercurio.
Lì devono risolvere un enigma oscuro altrimenti molto probabilmente non torneranno nel presente.
La prima cosa che mi è piaciuta è come il passato viene descritto: è un passato “scomodo, maledettamente scomodo” come diceva del Medioevo il gufo Anacleto ne La spada nella roccia. Il passato è un posto sporco, puzzolente, dove non sai quando mangi o cosa mangi, dove fa freddo, pericoloso perchè tutti mettono mano al pugnale, corrotto dove se hai dei ducati te la scampi ma se non li hai allora sono dei grossi problemi.
Non è semplice per i tre ragazzi salvare la pellaccia ogni volta qualcuno cerca di ucciderli e riuscire a tornare nel periodo contemporaneo. Chi sono i tre protagonisti?
La prima è Nina, 12 anni, vive a Firenze e sua madre tedesca dirige la Galleria Palatina a Palazzo Pitti: bella, brillante, grande amante della storia dell’arte.
Il secondo è Lorenzo Bacci, fiorentino anch’esso, “bello come un dio greco e intelligente come un’anfora” per dirla con Leo Ortolani in 299+1. Fa parkour quindi è molto atletico: questo gli servirà per arrampicarsi su torri, scavalcare staccionate o schivare soldati sbandati ma è anche quello che mentre ha fame, mentre si trova nel Seicento, si chiede perchè non c’è vicino un McDonald.
Il terzo è Jamal: di etnia araba, è un ragazzo egiziano i cui genitori hanno un negozio di fiori vicino a Ponte Vecchio; è colto, preparato ma non particolarmente coraggioso.
Capite che questi tre ragazzi mandati singolarmente nel passato durerebbero due ore ad essere ottimisti. Tutti assieme invece, unendo le proprie virtù e le proprie caratteristiche, riescono in qualche maniera a risolvere gli enigmi e tornare nel presente.
Ne I misteri di Mercurio di Emons Edizioni la cosa peculiare è che ogni mistero e ogni epoca in cui vengono spediti dal merlo Mercurio è collegato a un momento della storia dell’arte e a un artista. Ne Il prigioniero nella pietra siamo a Firenze nel 1504 mentre Michelangelo che sta scolpendo il David; ne La tempesta eccoci a Castelfranco nel 1503 con Giorgione che dipinge l0omonima opera; ne L’amore vince tutto è il luglio 1610 e Caravaggio sta morendo di malaria e percosse sulle spiagge della Bassa Toscana; e infine Salire a le stelle vede Giotto a Padova che sta dipingendo la Cappella degli Scrovegni.
Intorno ai misteri e agli artisti ruota tutto il mondo tumultuoso e pericoloso del passato: ci sono i soldati di re Luigi XII sbandati nelle campagne francesi, ci sono i birri del Soderini che temono che una congiura medicea, ci sono i tagliagole che vogliono uccidere Caravaggio.
Io li ho letti tutti e quattro: mi sono piaciuti e mi sono anche divertito.
Intanto sono dei bei romanzi d’avventura con inseguimenti e duelli, dove si salta e si corre ma si ride anche.
Lorenzo Bacci quando vede Caravaggio pensa che se potesse farsi selfie e postarlo su instagram, quello sarebbe il post più commentato della storia. Lorenzo riesce sempre a farci ridere con il suo essere completamente fuori luogo.
Oltre all’avventura e al divertimento c’è sicuramente la ricostruizione precisa, puntuale e seria del mondo artistico.
Ci troviamo di fronte alla realizzazione della Cappella degli Scrovegni e di un artista che va a sovvertire le regole di composizione e raffigurazione dell’epoca. C’è il pathos di Caravaggio che dipingeva venendo anche a patti con i suoi demoni. C’è la costanza di Michelangelo, uomo scontroso tutto dedicato all’arte. Ci sono le stranezze di Giorgione, artista molto meno noto dal punto di vista personale che però dipinge probabilmente il primo paesaggio nell’arte occidentale.
Se io lo volessi raccontare a un ragazzo parlerei principalmente delle avventure.
I protagonisti hanno 12 anni: per una seconda o terza media è una lettura perfetta a mio parere.
Se io lo volessi raccontare a un genitore che compra questi libri o che magari li regala -una volta maggio era tempo di Cresima e per me questi sarebbero un ottimo regalo per una Cresima- direi tutt’altro.
In primo luogo sono dei gran romanzi d’avventura, dove ci si diverte tanto, e che si leggono bene.
Sono stati tutti scritti da autori per ragazzi bravi e famosi, e si sente.
Sono dei buoni prodotti letterari che alternano la parte seria a quella parte divertente, che hanno ritmo e che parlano il linguaggio dei ragazzi, che credo sia tra le cose più importante.
C’è il parkour che fa Lorenzo, ci sono riferimenti ai videogiochi e gamer, e a tutto un mondo che io -che sono più o meno coevo di Giorgione- non conosco. Nella narrazione de I misteri di Mercurio di Emons Edizioni c’è un modo di essere molto scanzonato che rende allegra e leggera la storia, nonostante ci si confronti con il Rinascimento o la nascita della pittura occidentale.
Questi sono tutti motivi che appunto non direi mai a un ragazzino. Se gli faccio «Guarda, è uno splendido libro con un forte substrato culturale!» lui giustamente mi guarda e si vuole tagliare le vene.
Inoltre c’è anche tutta una serie di ottimi messaggi da proporre. Anche in questo caso se io dico al ragazzo «Nel romanzo ci sono dei bei messaggi» lui scappa a giocare a Minecraft.
Eppure ne I misteri di Mercurio di Emons Edizioni troviamo il valore della famiglia con il grande amore di Caravaggio per il padre, ma anche la consapevolezza che nelle famiglie, come in quella di Michelangelo, le cose possono non andare bene ma d’altra parte si resta sempre una famiglia. Leggiamo del desiderio di farcela e di superare i propri scogli, che è quello che succede a Lorenzo nel secondo volume, quando dopo un incidente non se la sente più di essere l’atleta di prima, e poi in qualche maniera ce la fa. C’è la lezione per cui bisogna non giudicare velocemente: chi ti può sembrare simpatico magari è tutt’altro, chi può sembrare un tipaccio invece magari non lo è.
Ci sono tante lezioni e tanti buoni consigli che si possono apprendere leggendo e divertendosi. Ribadisco: non sono mai dei libri pesanti.
Infine, una piccola chicca tecnologica: una volta si sarebbe detto che sono questi dei libri di interattivi. Credo che oggi non si dica più, è una espressione forse molto Anni Novanta.
I misteri di Mercurio sono pubblicati da Emons Edizioni, casa editrice leader nell’ambito degli audiolibri; io stesso ho letto ma principalmente ascoltato in macchina un paio di questi romanzi.
All’interno di ognuno dei libri ci sono una serie di qr code che inquadrati permetterà al lettore di ascoltare il protagonista, Caravaggio o Giotto o Giorgione o Michelangelo, raccontare qualcosa della sua vita.
I misteri di Mercurio di Emons Edizioni sono belli da leggere anche per chi non è più alle scuole medie, sono belli da regalare, sono divertenti, intelligenti, scritti bene e con una bella base culturale. Cosa si può chiedere di più?